Calvizie: cos’è e come risolverla

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Al giorno d’oggi sono moltissime le persone che soffrono di calvizie, la comune caduta dei capelli.
Il problema è prevalentemente associato al sesso maschile, nel quale ne soffre oltre il 60% entro i sessant’anni.
Nelle donne invece si verifica soprattutto dopo i 40 anni di età, e in particolare a partire dalla menopausa.
Tra le varie forme di caduta dei capelli ci sono l’alopecia androgenetica, l’alopecia areata e il telogen effluvium.
Per curare la calvizie esistono molteplici trattamenti e cure. Tra i più validi sicuramente ci sono la somministrazione di medicinali come minoxidil e il trapianto di capelli.
Cos’è la calvizie
Normalmente, ogni giorno, ognuno di noi perde fino ad un centinaio di capelli. Questi sono tuttavia rimpiazzati da nuovi capelli pronti a crescere al posto di quelli caduti.
Quando il numero di capelli persi supera di gran lunga i nuovi capelli che crescono si inizia a parlare di calvizie.
La calvizie può essere il risultato di diverse cause. Ad esempio, le carenze alimentari, lo stress, una malattia o anche una predisposizione genetica.
Calvizie maschile
Gli uomini sono maggiormente colpiti da calvizie rispetto alle donne. Ne soffre circa il 30% entro i 30 anni e oltre il 60% entro i 60 anni di età.
Negli uomini la calvizie è misurata secondo una scala a 7 stadi, nota come scala Hamilton-Norwood:
- Stadio 1: si verifica una leggera diminuzione nell’attaccatura dei capelli
- Stadio 2: formazione di un’area a forma di triangolo lungo la fronte
- Stadio 3: oltre agli effetti mostrati nello stadio 2, iniziano a mostrarsi delle perdite sul vertice
- Stadio 4: arretramento significativo dei capelli nell’area frontale e diradamento progressivo della zona tra fronte e vertice
- Stadio 5: perdita quasi totale dei capelli lungo la fronte e diradamento maggiore della zona tra fronte e verticb
- Stadio 6: assenza totale di capelli lungo la corona e unione delle zone fronto-temporali e vertice
- Stadio 7: è l’ultimo stadio della scala Hamilton-Norwood in cui i capelli rimangono solo nella zona occipitale.
Calvizie femminile
Nelle donne la probabilità di calvizie è più bassa rispetto al genere maschile. Infatti, nel corso della loro vita ne soffre in media il 40% delle donne.
Per il sesso femminile esiste una scala di riferimento, nota come scala Ludwig, a tre gradi:
- Grado 1: il primo grado indica un leggero diradamento nella zona centrale della testa a formare una linea, insieme alla formazione di capelli sempre più sottili.
- Grado 2: il secondo stadio mostra un aumento del diradamento nella parte centrale, insieme ad un rallentamento nella crescita dei capelli
- Grado 3: è l’ultimo stadio che evidenzia una bassissima densità dei capelli, in particolare nell’area centrare che assume una forma a cerchio.
Soluzioni possibili
A seconda dei casi e degli obiettivi individuali, il tricologo o dermatologo può consigliare diversi trattamenti.
Un primo trattamento particolarmente significativo è quello in cui viene somministrato minoxidil, medicinale il cui principio attivo stimola la ricrescita naturale dei capelli.
Alternativamente, l’opzione più valida resta il trapianto di capelli che permette di far ricrescere i capelli in aree del tutto diradate.